Nella mostra “Nostoi, rientri condivisi”, a Crotone, si possono ammirare di nuovo 17 reperti archeologici trafugati dai tombaroli ed oggi recuperati. “Nostoi” significa appropriatamente “ritorni” in greco antico. Infatti, il ritorno di questi reperti alla loro terra d’origine permette di arricchire la già preziosa collezione del Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna a Crotone. Tali reperti erano stati trafugati dai tombaroli e sono stati recuperati grazie al prezioso lavoro dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Crotone.
Tra i pezzi più significativi esposti ci sono uno specchio in bronzo con impugnatura a forma di fanciulla panneggiata, databile alla prima metà del V secolo a.C., ed una grande brocca per oli e balsami (lekythos), decorata a figure nere, prodotta in Attica, la regione di Atene, intorno al 500 a.C., e attribuibile al Pittore di Edimburgo.
Altri oggetti esposti includono una “hydria” a figure rosse, con raffigurazione di una quadriga guidata dal dio Eros, e alcune eleganti epychiseis (contenitori per oli e balsami profumati) in stile Gnathia.
La mostra è stata inaugurata il 6 luglio 2024 e rimarrà aperta fino al prossimo 31 ottobre. Durante il periodo della mostra, si terranno anche una serie di eventi collaterali, tra cui visite guidate, laboratori didattici e conferenze.
Rappresenta un simbolo della lotta contro il traffico illegale di opere d’arte e dell’impegno per la tutela del patrimonio culturale italiano. L’obiettivo dell’esposizione è di evidenziare pubblicamente il grave danno che le attività criminali di scavatori clandestini arrecano alla collettività, sottraendo elementi fondamentali per ricostruire l’evoluzione del territorio. È un’occasione unica per conoscere meglio la storia e la cultura della Calabria.
In tal senso si è espresso anche Filippo Demma, curatore della mostra e direttore dell’Istituto autonomo dei parchi archeologici di Crotone e Sibari: “L’esposizione – ha detto Demma – è la celebrazione di un rientro di oggetti che appartengono a questa terra. É la rappresentazione della storia di un recupero che merita di essere raccontata come testimonianza culturale della nostra società che dà valore al proprio passato”.