Due belle signore in Conversazione al caffè, opera di Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), pittore che, come pochi, seppe rappresentare la Belle Époque. All’interno del caffè si scorge un gruppo composto da due uomini e una donna. Entrambe le donne, protagoniste del dipinto, sono le uniche persone sedute ai tavolini all’aperto del caffè parigino. A destra è Berthè, la bionda, una giovane timida e riservata che fu la sua prima modella francese, con la quale condivise alloggio, pittura e sentimento. A sinistra l’irruente e disinibita contessa Gabrielle de Rasty, la bruna, la quale lo introdusse nel bel mondo salottiero e con la quale intrecciò una focosa relazione. Gabrielle domina la conversazione e sprigiona uno sguardo che incuriosisce e affascina l’osservatore; Berthè, al contrario, finge disinteresse e, cedendo a un apparente disagio, volge lo sguardo alla sua sinistra, fissando qualcosa fuori campo (per dirla con un linguaggio cinematografico) così da non ascoltare ciò che non vorrebbe udire.
Boldini era noto per la sua capacità di catturare l’essenza della Belle Époque parigina, e questo dipinto ne è un esempio perfetto. «Le donne di Boldini sono nature flessuose e disinibite che mostrano senza reticenza un modello di bellezza erudito e, spogliandosi, affermano la loro autodeterminazione di individui maturi e emancipati, pienamente consapevoli della propria femminilità» (Tiziano Panconi).
Nonostante Boldini non fosse eccessivamente prestante (alto appena un metro e cinquantaquattro) aveva un successo straordinario con le donne. Ma aveva anche amici influenti come il conte Robert de Montesquieu, un dandy che Marcel Proust rappresenterà nella “Recherche” sotto il nome del barone de Charlus de Alla, il «Genio» più alto dell’aristocrazia e dello «spirito Guermantes». Boldini si farà apprezzare nei salotti bene come ritrattista alla moda, soprattutto di belle signore, per la sua tavolozza romantica, con un tocco macchiaiolo che anticipa l’arte impressionista. Noi lo ammiriamo in questa Conversazione al caffè, dove riesce a ritrarre in compagnia due delle sue innumerevoli amiche, nell’atmosfera di una invernale, ma non piovosa, giornata parigina.
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