
L’associazione Italia Nostra compie settanta anni: fondata nel 1955, ha percorso un lungo cammino fra lotte civili, battaglie per il patrimonio culturale e ambientale e la quotidiana custodia di bellezza e memoria in Italia. Il traguardo offre l’occasione per riflettere sul ruolo, le trasformazioni e le sfide che attendono la tutela del nostro patrimonio, dal centro urbano al paesaggio, dall’ambiente naturale all’architettura.
Origini e primi passi
Italia Nostra nasce a Roma il 29 ottobre 1955, su iniziativa di un gruppo che comprendeva lo storico e attivista Umberto Zanotti Bianco, lo scrittore Giorgio Bassani, lo storico dell’arte Antonio Cederna, la giornalista Desideria Pasolini dall’Onda, l’intellettuale Elena Croce e altri ancora. L’obiettivo originario era semplice ma radicale: impedire lo scempio urbanistico che minacciava il centro storico di Roma e promuovere un modello di città coniugato a memoria, cultura, ambiente.
Negli anni, l’associazione ha ampliato il suo raggio d’azione: dalla città al paesaggio, dalle emergenze ambientali ai beni culturali, fino a diventare uno dei punti di riferimento della società civile italiana impegnata nella tutela.
Un percorso di impegno concreto
L’articolo celebrativo del settantesimo anniversario sul Corriere della Sera riporta come «il patrimonio … difeso a gomitate» sia una formula forte che riassume decenni di lotte – contro l’edilizia selvaggia, contro l’abbandono dei beni, contro la superficialità della tutela.
Da parte sua, Italia Nostra ha promosso iniziative culturali, campagne d’informazione, monitoraggi del territorio e progetti didattici: per esempio, il percorso espositivo interno – articolato in quattro sezioni tematiche: la Città, il Paesaggio, il Patrimonio Culturale e l’Ambiente Naturale – mostra concretamente la sua azione sul territorio.
Nella pratica quotidiana ciò ha significato contrapporsi a decisioni urbanistiche dannose, denunciare abusi, proporre ipotesi alternative, educare le nuove generazioni anche al rispetto del paesaggio e del patrimonio. È il versante civico e “dal basso” della tutela, che spesso non appare sui grandi cronisti della cultura ma costituisce la linfa dell’associazione.
Contesto storico e culturale
Quando Italia Nostra viene fondata, l’Italia del dopoguerra è in piena trasformazione: ricostruzione, boom economico, massiccia espansione edilizia, spesso senza regole. In questo scenario, la tutela dei beni culturali e ambientali stenta a trovare spazio nel dibattito pubblico. Italia Nostra agisce dunque come anticipatrice, anticipando una sensibilità che di lì a poco diventerà istituzionalizzata (ad esempio con l’articolo 9 della Costituzione e successive leggi in materia).
Col passare dei decenni, muta anche il contesto: la globalizzazione, la digitalizzazione, la crisi ambientale e climatica, la crescita del turismo di massa, la trasformazione del paesaggio italiano — tutti fattori che rendono più complessa la tutela. L’associazione ha saputo adattarsi, ma la “difesa del patrimonio” oggi richiede linguaggi nuovi, alleanze diverse e strumenti aggiornati.
Le sfide dell’oggi e di domani
Il traguardo dei settanta anni non è una conclusione ma una nuova soglia: il paesaggio viene frammentato da infrastrutture, il patrimonio culturale soffre di risorse ridotte, l’ambiente naturale subisce gli effetti del riscaldamento climatico e del consumo di suolo. In questo contesto, il ruolo di un’organizzazione come Italia Nostra è duplice: continuare a vigilare e denunciare, ma anche formulare proposte positive.
Tra gli obiettivi attuali emerge una necessità educativa: rendere i cittadini protagonisti della tutela, non soltanto spettatori. In tal senso, l’associazione ha già intrapreso iniziative ampie – ad esempio l’esposizione dei 37 pannelli tematici che raccontano la sua storia e il proprio impegno negli ultimi decenni.
Altro punto cruciale è la collaborazione con istituzioni pubbliche, enti locali, università e persone comuni: la salvaguardia del patrimonio non può restare un atto isolato, ma deve diventare parte integrante della progettazione urbana, della gestione dei parchi, delle politiche turistiche, della cultura civica.
Un bilancio aperto
Guardando indietro, Italia Nostra può vantare conquiste simboliche e molto concrete: dalla tutela di aree archeologiche all’opposizione agli abusi edilizi, dalla promozione della cultura ambientale alle battaglie legali.
Ma la vera misura del suo successo si potrà valutare nel prossimo decennio: quanto riuscirà a incidere sulla trasformazione delle città, sulla qualità del paesaggio, sulla coscienza collettiva della bellezza come valore attivo e non passivo.
In definitiva, settanta anni sono un risultato importante, ma anche un richiamo: custodire il patrimonio non è un atto d’archivio, bensì una forma di responsabilità verso il futuro.
70 anni di Italia Nostra (1955–2025)
1955 – La fondazione
Nasce a Roma il 29 ottobre. Tra i fondatori: Umberto Zanotti Bianco, Giorgio Bassani, Antonio Cederna, Desideria Pasolini dall’Onda, Elena Croce e Pietro Paolo Trompeo.
L’obiettivo è difendere i centri storici e contrastare le speculazioni edilizie che minacciano la bellezza e l’identità delle città italiane.
1958 – La prima battaglia: l’Appia Antica
Italia Nostra si schiera contro i progetti di lottizzazione sull’Appia Antica, salvando uno dei più importanti tratti archeologici di Roma.
Nasce qui il concetto moderno di paesaggio come bene culturale.
Anni ’60 – Le campagne per Venezia e Firenze
L’associazione denuncia il degrado del centro storico veneziano e gli effetti dell’industria chimica di Marghera. Nel 1966, dopo l’alluvione di Firenze, promuove la prima grande mobilitazione civile per il restauro dei beni artistici danneggiati.
1970–1975 – Le “città da salvare”
Italia Nostra elabora un documento che diventerà punto di riferimento per la tutela urbanistica.
Sostiene l’idea che la salvaguardia dei centri storici debba essere integrata nei piani regolatori, anticipando la visione oggi alla base dell’urbanistica sostenibile.
Anni ’80 – Dal paesaggio urbano all’ambiente naturale
Il dibattito si allarga alla tutela ambientale: coste, boschi, fiumi e campagne entrano nel campo d’azione. Nel 1986 l’associazione ottiene importanti risultati nella difesa delle aree protette e dei parchi regionali.
Anni ’90 – La legge Galasso e la svolta istituzionale
Italia Nostra sostiene e contribuisce alla diffusione della Legge 431/1985 (detta “Legge Galasso”), che introduce la tutela paesaggistica estesa.
Si intensificano le collaborazioni con scuole e università: nasce una rete di sezioni locali impegnate in educazione civica e ambientale.
2000–2010 – Patrimonio diffuso e partecipazione civica
L’associazione sviluppa una visione integrata del patrimonio: non solo monumenti e opere d’arte, ma anche paesaggi, borghi, infrastrutture storiche.
Nel 2005 promuove la campagna “Cento città per cento centri storici” e nel 2007 avvia i progetti didattici con il MIUR sul valore del territorio.
2011 – L’articolo 9 e la Costituzione “viva”
Italia Nostra celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia sottolineando il significato contemporaneo dell’articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” La tutela viene interpretata come atto di cittadinanza attiva.
2015 – I 60 anni e la sfida della globalizzazione
L’associazione riflette sulle nuove minacce: consumo di suolo, turismo di massa, grandi opere invasive, perdita di identità dei centri urbani.
Lancia campagne per la salvaguardia delle coste, contro l’abbandono dei borghi e a favore della mobilità sostenibile nei siti UNESCO italiani.
2020–2025 – La crisi climatica e le nuove alleanze
Italia Nostra adatta la sua azione al contesto contemporaneo: sostenibilità, emergenza climatica, rigenerazione urbana e digitale.
Nel 2025, per i 70 anni, promuove la mostra itinerante “Città, Cultura, Natura e Paesaggio” con 37 pannelli che raccontano la sua storia, le battaglie e i protagonisti.
Il messaggio è attuale e universale: difendere il patrimonio significa difendere il futuro.
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore). Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.







