Conoscere la pittura di genere: Pierre Outin

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Jean-Pierre Outin

Il pittore francese Pierre Outin (1840-1899) nacque a Moulins nella famiglia di un ricco commerciante di abiti e diverrà uno stimato pittore, il cui pennello saprà evocare – forse con una grazia un po’ leziosa – i costumi e i volti di marchesi, cameriere, belle madamine e galoppini: tutti personaggi peculiari degli ultimi anni dell’Ancien Régime, del Direttorio e della Restaurazione.

L’inclinazione per l’arte inizia al liceo della sua città, Moulins, dove apprende le arti del disegno. Suo padre, per niente d’accorto con la sua volontà d’intraprendere la carriera artistica, vuole “rimetterlo in carreggiata” e lo manda a lavorare in Inghilterra. Ha 18 anni, ancora non compiuti, quando al suo ritorno a Parigi viene assunto in una impresa che commercia seta.

Nel 1861 decide di lasciare il lavoro, e grazie allo scultore Charles Joseph Lecointe, amico di famiglia, il giovane si trasferisce a Parigi per studiare pittura alla Scuola Superiore di Belle Arti ed è accettato nello studio di Alexandre Cabanel. Si rivela un allievo molto dotato e vince il primo premio del concorso alla Scuola di Belle Arti nel 1863.

Sulla scogliera

I suoi primi dipinti rivelano ben presto il suo gusto per le scene di connotazione storica, molto apprezzate all’epoca. Da questo momento diventa un frequentatore abituale del Salon, dove fa il suo debutto all’annuale Salon parigino del 1868. Al Salon espone regolarmente anche negli anni seguenti. Le sue opere più note sono il dipinto “Emigrante della Rivoluzione francese”, per il quale otterrà nel 1883 una medaglia di 3° grado al Salon di Parigi; il dipinto “Episodio della battaglia di Quiberon”, acquistato dalla città di Moulins, che gli valse nel 1889 una medaglia di 2° grado sempre al Salon; infine, la “Manon Lescaut a Saint-Sulpice” del 1893.

Il suo interesse per i realisti monarchici, che combatterono contro i repubblicani durante la Rivoluzione francese, non è casuale. Nel 1879 si era sposato con Clémence D’Hervilly, non solo nipote di Ernest d’Hervilly, famoso scrittore e autore di “Le avventure di un ragazzo preistorico”, ma anche nobildonna, il cui antenato, conte Louis Charles D’Hervilly, guidò lo sbarco degli emigranti a Quiberon.

Venditore

Oltre ai dipinti raffiguranti emigranti e ribelli vandeani, Pierre Outin dipinse anche scene di genere col tema incentrato su soggetti contemporanei, ma anche riguardanti la vita degli aristocratici del XVIII secolo. Realizzò anche scene orientali, molto di moda, raffiguranti episodi di vita quotidiana principalmente nei paesi del Maghreb francese. Il giovane artista, infatti, soggiornò per vari mesi in Algeria nel 1874. Outin rimase ipnotizzato dalla terra africana, dalla luminosità delle sue scene urbane, dai colori delle strade, dall’architettura e degli abiti delle persone in cui si imbatteva.

L’ambiente circostante rappresenta per Outin un cambio di scena rispetto ai soggetti realizzati negli anni precedenti. Questo influenza fortemente il suo lavoro anche dopo il ritorno: troviamo una tavolozza dalle tonalità più ricche e chiare. Sfumature che compaiono nei ritratti di facoltosi clienti e soprattutto di giovani e bellissime modelle, per le quali l’artista era pagato a posa. Peccato che i loro nomi non sono indicati.

A Parigi frequenta, come molti artisti della sua generazione, il caffè Nouvelle Athènes e qui incontra pittori del calibro di Manet, Pissaro e Goeneutte. Nel contesto dell’Assedio della Capitale durante il corso della guerra Franco-Prussiana e della successiva esperienza politica della Comune, Outin si stabilisce ad Auvers sur Oise con alcuni degli amici. Mentre è lì, dipinge il ritratto del suo amico pittore Eugène Murer.

Lettera autografa firmata in data 15/02/1884 nella quale il pittore scrive: «Vorrei parlarvi della cornice che dovrà accogliere il dipinto a cui sto lavorando. 
Sarebbe una grande fortuna per me se lo avessi il prima possibile prima di finire questo dipinto […]».

Al Salon del 1880 il suo dipinto “Corsa d’autunno” è, secondo il critico d’arte Maurice du Seigneur, “l’opera che ha attirato i visitatori”. Da allora in poi, l’artista ottiene medaglie e menzioni fino al suo famoso e ineguagliabile dipinto “La battaglia della baia di Quiberon” del 1889. Ottiene nello stesso anno la menzione d’onore per la sua “Pietà filiale“. La maggior parte delle opere da lui dipinte sono acquistate durante la sua vita dai mercanti d’arte Goupil e Valadon, nonché da mercanti inglesi, tedeschi e americani. In verità, Outin dipinse molto per l’America, dove le sue tele lodevolissime erano spesso premiate. Così come collaborò per molte riviste illustrate, che volentieri riproducevano le sue composizioni dai colori vivaci.

L’artista morì all’età di 59 anni nella sua casa parigina, in rue de Douai, il 29 maggio 1899 e fu sepolto nel cimitero monumentale di Père Lachaise.



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