Clarice Cliff, uno sguardo affascinante sulla talentuosa artista inglese

Clarice Cliff

Ancora oggi, a oltre 40 anni dalla sua morte, vengono scoperti nuovi oggetti sconosciuti del suo design. Clarice Cliff, considerata la più grande artista nel campo della ceramica, continua a stupire oggi come ieri, grazie all’enorme varietà dei suoi elaborati: disegni astratti e geometrici, paesaggi e raffigurazioni floreali

“The Color Room” è un Biopic britannico della regista australiana Claire McCarthy, uscito nelle sale cinematografiche nel 2021 . L’azione si svolge negli anni Venti e Trenta ed è basata sulla vita della ceramista e icona femminista Clarice Cliff. La giovane, appartenente alla classe operaia, vive con la madre vedova Ann e la sorella minore Dot Cliff. Lavora in una fabbrica di ceramiche nelle Midlands britanniche. Piena di idee per ottenere nuove forme e colori, si muove da una fabbrica all’altra del gruppo imprenditoriale, dimentica quasi del maschilismo che la circonda. È tuttavia in grado di impressionare l’eccentrico proprietario, Arthur Colley Austin Shorter, che rimane colpito dalle sue idee e le appoggia apertamente, al contrario del fratello più tradizionalista. Shorter sostiene la linea Art Déco denominata “Bizarre” proposta da Cliff. Così, nel mezzo della Grande Depressione economica, le idee innovative e audaci della giovane designer riusciranno ad assicurare la sopravvivenza della fabbrica stessa, aprendo la strada a Clarice Cliff verso una carriera come una delle più grandi designer moderne.

Il primo timbro sul retro stampato “Bizarre” utilizzato sugli articoli 

Alcuni critici d’arte descrivono le ceramiche di Clarice Cliff come l’epitome dello stile Art Déco britannico. Clarice Cliff è considerata, infatti, una delle ceramiste inglesi più prolifiche e importanti del XX secolo grazie alle sue innovazioni nel design, nello stile e nel colore dei vasi da lei disegnati e in seguito anche prodotti.

Primo motivo “Original Bizarre” su una brocca a forma di Atene

Lo stile Art Déco da lei adottato presenta linee rette e forme geometriche, segni distintivi che caratterizzeranno le sue ideazioni. “Bizarre” era il nome della prima serie di piatti da lei concepiti. I piatti erano decorati con colori accesi, un po’ grezzi e con motivi in parte figurativi e in parte astratti. Il loro prezzo a quel tempo era relativamente basso, per questo piaceva soprattutto ad un pubblico femminile e il loro successo commerciale fu immediato ed esplosivo.

Modello croco

Dopo il successo, Clarice Cliff ha aggiunto centinaia di altri esempi. Nel 1928 concepì un dipinto a mano con semplici pennellate di tre crochi in arancione, blu e viola con foglie verdi tra di loro. Il modello a fiori incentrato su bulbi di crochi olandesi ebbe un enorme successo e diventò il suo simbolo di design. Una squadra di 20 pittori venne impegnata solo nella decorazione dei crochi. La sua carriera decollò.

Particolare dei crochi, 1928

Cliff e il suo team producevano ceramiche per uso domestico: tazze e piatti, brocche, teiere, tutto in stile Art Déco. L’artista non si accontentò di dipingere-decorare, ma passò alla progettazione di forme innovative degli utensili e con molto talento riuscì a trasferire le caratteristiche dello stile geometrico-astratto, nonché le caratteristiche del cubismo nel campo degli utensili da cucina: manici triangolari per tazze, forma cono-cono per teiere e saliere, brocche a più livelli, brocche e piatti a forma poligonale.

Nel 1929 la sua squadra contava 70 dipendenti che l’aiutarono a portare il modernismo nell’ambiente cucina. I suoi elementi di punta erano l’uso della ceramica e i colori a smalto. I nomi delle serie danno l’idea dei suoi orizzonti ideali: alba, cottage di campagna, casa estiva, ombrelli, farfalla, hotel, campanelli eolici, raggio di sole, giorno e notte.

Modello ‘Autunno Rosso’ 1930

Verso la metà degli anni ’30, i gusti cambiarono. La serie My Garden realizzata a partire dal 1934 ha aperto la strada, con piccoli fiori modellati come manico o base, a forme più arrotondate. Queste stoviglie furono interamente dipinte con colori vivaci – il corpo dei piatti ricoperto da sottili pennellate di colore – “Verdant” è verde, “Sunrise” giallo e così via. La gamma comprende vasi, ciotole, brocche, una scatola di biscotti molto apprezzata come singolo articolo da regalo. La serie fu prodotta a colori più tenui fino all’inizio della guerra nel 1939.

Altre forme modellate includono la “Raffia del 1937 basata sul tradizionale vimini dei nativi americani, decorata in uno stile simile a loro con piccoli blocchi di colore. Più popolari sono gli articoli della serie Harwest, le brocche e le ciotole con mais e frutta. Dopo la guerra questa linea fu ampiamente commercializzata in Nord America, ma prodotta ancora in Inghilterra.

Nel 1940, dopo la morte della moglie Shorter sposò Cliff e insieme vissero nella sua casa di Chetwynd House Northwood Lane a Clayton, Staffordshire. Una casa Arts and Crafts progettata nel 1899 fra le prime commissioni degli architetti britannici Richard Barry Parker e Raymond Unwin.

Motivo “Ravel” di Clarice su caffettiera di forma conica,
zucchero e panna, 1930

Durante la Seconda guerra mondiale, era consentita dalle norme di guerra solo la semplice ceramica bianca (per oggetti di utilità), quindi Cliff aiutò a gestire la fabbricazione, ma non fu impegnata nel lavoro di progettazioneb e decorazione. Concentrò il suo talento creativo nel giardinaggio dell’enorme giardino di 4 acri (1,6 ettari) a Chetwynd House, diventato la sua passione condivisa con Shorter.

Dopo la guerra, sebbene a volte Cliff fosse nostalgica per gli anni “strani”, come evidenziato nelle lettere personali agli amici, in modo realista accettò che il gusto commerciale fosse mutato verso articoli tradizionalistici. Per Clarice Cliff quei folli giorni degli anni Trenta non si sarebbero mai più riproposti.

Di recente una mostra e il primo libro “Clarice Cliff” di Peter Wentworth-Sheilds e Kay Johnson, uscito nel 1976, hanno segnato l’inizio di un rinnovato interesse per il lavoro dell’artista ceramista, che continua ad essere apprezzato dai collezionisti di ceramiche Art Déco.


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