
Con l’arrivo della primavera, le gite scolastiche in Europa diventano un’occasione entusiasmante per esplorare città meravigliose come Parigi, Londra, Berlino, Amsterdam, Praga, Vienna, Budapest, Atene e Lisbona. Tra queste mete spicca Barcellona, il vibrante capoluogo della Catalogna, situato sul mar Mediterraneo e circondato dai Pirenei. Barcellona è stata la ventesima città più visitata nel mondo nel 2011 da turisti internazionali, e la 5ª in Europa dopo Londra, Parigi, Istanbul e Roma, attirando ben 5,5 milioni di visitatori! Passeggiare lungo la famosa strada pedonale Las Ramblas è un’esperienza indimenticabile che contribuisce alla sua popolarità.
La città è nota per essere la culla del genio architettonico Antoni Gaudí, le cui opere straordinarie attraggono ogni anno turisti da tutto il mondo. La sua creazione più iconica, la Sagrada Família, è un imponente simbolo di Barcellona. Immagina visitare questa maestosa chiesa che è in costruzione dal 1882 e prevede la sua ultimazione intorno al 2026! Finanziata solo dalle offerte e dai biglietti dei visitatori, la Sagrada Família è una testimonianza vivente della dedizione e della fede.
Le meraviglie di Gaudí non finiscono qui: si può esplorare il colorato Parco Güell, stupirsi davanti alla Casa Milà chiamata “La Pedrera”, ammirare la creatività di Casa Batlló, visitare Palazzo Güell e scoprire Casa Vicens. Ogni angolo di Barcellona invita a vivere un’avventura unica e affascinante!
Nella Barcellona di fine Ottocento, infatti, Antoni Gaudí i Cornet emerge come una figura anomala e rivoluzionaria. In un’epoca in cui la Spagna appare culturalmente marginale rispetto al fervore europeo, Gaudí anticipa le tendenze dell’Art Nouveau con un linguaggio personale che intreccia misticismo, nazionalismo catalano e una libertà formale senza precedenti.
Nato nel 1852, Gaudí si forma in un contesto dove il revival gotico è carico di un’identità culturale molto sentita. Per lui l’anno decisivo è il 1888, quando Gaudí partecipa all’Esposizione Universale di Barcellona. Qui viene notato dall’industriale Eusebi Güell, che diventerà il suo più importante mecenate. Il sodalizio tra i due darà vita a una serie di quelle opere emblematiche che lo hanno reso famoso.
Tra il 1903 e il 1914, Gaudí lavora al Parc Güell, originariamente concepito come complesso residenziale ispirato all’ideale della città-giardino. Il progetto, trasformato in parco pubblico, rappresenta una delle espressioni più compiute della sua fantasia costruttiva: padiglioni dai tetti frastagliati ricoperti di ceramiche policrome, portici sorretti da colonne inclinate rivestite in pietra grezza, strutture che si fondono con il paesaggio in un gioco continuo tra artificio e natura.
Ma è nella Sagrada Família che Gaudí incarna pienamente la sua visione spirituale e architettonica. Iniziato nel 1883, il progetto lo assorbe completamente a partire dal 1914. Gaudí abbandona ogni altro incarico, si trasferisce nel cantiere e arriva a chiedere elemosina per finanziare i lavori. Le forme gotiche vengono dilatate in strutture ardite, ai limiti della statica, mentre le superfici curve e policrome celebrano una religiosità popolare e intensa. La basilica resta incompiuta alla sua morte, ma la Facciata della Natività e le torri laterali testimoniano la potenza visionaria del suo disegno originario.
L’ultima immagine di Gaudí è tragica e simbolica. Il 7 giugno 1926 viene investito da un tram mentre cammina verso la Sagrada Família. A causa dell’aspetto trasandato, viene scambiato per un senzatetto e portato all’ospedale dei poveri, dove morirà tre giorni dopo, all’età di 73 anni. Rifiuta di essere trasferito altrove: “Il mio posto è qui, tra i poveri”, dirà. Il genio che aveva trasformato la pietra in preghiera si congeda così, nella stessa umiltà con cui aveva vissuto.
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